Anello per i Laghi Inferiori di Ovarda
- Fabio Mattiussi
- 22 lug 2020
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 15 ott 2020
Questa escursione ci porta ad ammirare la bellezza selvaggia del vallone di Ovarda, posto sul versante nord della Valle di Viù, all’altezza di Lemie. Meta della nostra gita sono i laghi inferiori di Ovarda: Lago Piccolo, Lago Bleu e Lago Grande.

Vista panoramica sul Lago Grande (in primo piano) e sul Lago Bleu, con la cima del Ciarm del Prete (sullo sfondo).
Arrivati nel comune di Lemie, svolteremo a destra dalla strada principale della Valle di Viù per raggiungere la piccola frazione di Inversigni, su una stretta strada asfaltata che inizialmente sale molto rapidamente fino a diventare una semplice carrozzabile con pendenze più dolci. Dopo circa 4km si raggiunge la piccola seicentesca chiesetta di San Bartolomeo (quota 1380 mslm): qui lasceremo l’auto (nel parcheggio posto poco più avanti). Oltre questo punto, infatti, possono proseguire solo i proprietari degli alpeggi, ancora numerosi in questo vallone.
La carrozzabile che sale verso l'Alpe Grosso, con in lontananza Case Milone; la punta sulla sinistra è la Rocca Tumolera (1987 mslm). Sulla destra il paesaggio dalle Case Milone stesse, primo bivio del tragitto. In lontana il Trucco d'Ovada (2389 mslm) coperto dalle nebbie.
Il primo tratto di percorso (circa 2km) continua sulla carrozzabile che abbiamo percorso in auto. Raggiunti i primi alpeggi (Case Milone), potremo decidere se continuare per altri 2km scarsi sulla carrozzabile stessa fino al Rio d’Ovarda, oppure deviare lungo un sentiero che ci farà guadagnare quota velocemente. Noi scegliamo la seconda opzione e in pochissimo tempo, dopo aver attraversato un piccolo boschetto di giovani betulle, ci ritroviamo immersi in un altipiano ricco di rododendri e arbusti vari. Entrambi i percorsi sono dominati dall’imponente mole della Torre d’Ovarda, oggi coperta purtroppo dalle nuvole.
Il boschetto di betulle, e il dolce pianoro. In lontananza si intravedono le pendici del monte Ciorneva (2918 mslm), oggi coperto dalla nebbia.
In circa 1h dovremo raggiungere il primo ometto, punto di partenza comune tra i due percorsi possibili sopracitati. Svoltando a destra ci immettiamo lungo il sentiero per i Laghi di Ovarda, che nonostante qualche ripido tratto e vari saliscendi ci permette di raggiungere a quota 1995 mslm il verdeggiante Pian del Giuoco. Qui imponenti rocce costellano i verdi pascoli, che fanno da primo piano al panorama circostante.
In alto a sinistra l'ometto che segnala il sentiero per i laghi di Ovarda, e sulla destra i primi saliscendi da affrontare. In basso i verdi pascoli del Pian del Giuoco, circondati da numerose strutture rocciose.
Dal Pian del Giuoco si prosegue lungo il sentiero, che salendo dolcemente, attraversa un paio di pietraie, fino ad arrivare ad un ultimo tratto decisamente più ripido. A questo punto il sentiero si biforca, e comincia il nostro anello attorno ai Laghi di Ovarda.
Il dolce sentiero che dal Pian del Giuoco ci condurrà ai laghi, sebbene ogni tanto si debbano attraversare delle pietraie.
Scegliamo di svoltare a destra seguendo le indicazioni per il Lago Piccolo, e dopo essere passati accanto a imponenti canaloni delimitati da massicce costruzioni di roccia, il sentiero si restringe. Questo è il tratto più esposto dell’escursione, attrezzato da un paio di catene, che possono risultare molto utili in caso di rocce bagnate. Attraversandolo bisogna sempre prestare la massima attenzione.
La biforcazione per scegliere se effettuare il giro in senso orario o antiorario; procedendo in senso antiorario si incontrano subito dei grandi canaloni rocciosi, in cui nel periodo estivo è facile trovare della nebbia salire. Nell'ultima foto si vede il tratto più esposto dell'intero percorso dotato di attrezzatura.
Superato questo punto, il sentiero riprende dolcemente verso il primo dei laghetti della giornata. Ce ne rendiamo conto perché dal sentiero possiamo notare e sentire il rumore del torrente che esce dal Lago Piccolo. In prossimità del primo lago troveremo la Fontana Sette Laghi, dove potremo rinfrescarci bevendo l’acqua che proviene da tutti i 7 laghi di Ovarda, tra loro comunicanti.
Il torrente che esce dai 7 laghi di Ovarda, avvolto nella nebbia, e che dà origine alla Fontana Sette Laghi, a quota 2150 mslm.
Guadato il torrente che alimenta questa fontana naturale, saremo in vista del Lago Piccolo (2152 mslm) costeggiato da imponenti massi. Maestosa è anche la cascata che dal sovrastante Lago Grande si immette in questo laghetto. Qui confluiscono anche le acque provenienti dal Lago Bleu, ma che corrono nascoste sotto numerose rocce. Dopo aver ammirato tutto ciò, con un percorso di pochissimi minuti attraverso prati erbosi e fioriti ci dirigiamo verso il secondo lago, il Lago Bleu, posto a quota 2210 mslm. Questo lago è sovrastato dalla massiccia mole del Ciarm del Prete (2390 mslm), cima che ho raggiunto durante una precedente escursione al Lago di Viana. Per fortuna le nebbie si diradano per qualche istante, e i pochi raggi del Sole colorano di blu le acque di questo lago.
Sulla sinistra il Lago Piccolo, sovrastato da incombenti nuvole; sulla destra il Lago Bleu visto dalla sponda opposta a quella del sentiero tradizionale, e rischiarato da qualche tenue raggio di Sole.
Chi volesse, può decidere di percorrere interamente le sponde di questo lago, per poi dirigersi tramite un prato alpino molto pianeggiante verso il più esteso degli specchi d’acqua del vallone di Ovarda: il Lago Grande (2217 mslm). Purtroppo le nebbie non ci permettono di ammirare per molto tempo questo lago, che raccoglie a sua volta le acque dei Tre Laghi Superiori di Ovarda, noti anche come i Tre Laghi Mazzucchini. Durante la nostra escursione l’arrivo di un temporale estivo, accompagnato anche dalla grandine, non ci permette di fare visita ai 3 laghetti superiori e al Lago Lungo, che tutti insieme formano i 7 Laghi Ovarda. Decidiamo pertanto di tornare indietro: seguendo le tracce del sentiero costeggiamo da lontano il Lago Grande, superiamo il suo estuario e iniziamo a prendere dolcemente quota sotto il temporale.
I maestosi colori azzurro e verdi del Lago Grande; sulla destra le nebbie coprono del tutto la vista verso il pianoro in cui giacciono i 3 laghi Superiori di Ovarda. Li visiteremo un'altra volta. Il temporale incombe...
Dopo l’incessante pioggia, per fortuna le nebbie si diradano, lasciandoci il tempo per vedere un paesaggio maestoso su tutti e 3 i laghi che abbiamo toccato nella nostra gita.
Quando le nebbie si diradano a fine temporale, il panorama non può che togliere il fiato: sulla sinistra il Lago Grande, con il Lago Bleu in lontananza; sulla destra il Lago Piccolo e sullo sfondo il Ciarm del Prete (vetta di sinistra) e Crest Montù (vetta di destra, 2245 mslm).
Il sentiero comincia a scendere attraverso numerose pietraie, dove le rocce bagnate sono ormai diventate molto scivolose costringendoci a rallentare il passo. Poco dopo torniamo in vista della palina segnaletica che indicava da quale parte iniziare l’anello dei Laghi di Ovarda. Nel frattempo mentre si scende verso il Pian del Giuoco, le nebbie cominciano a tornare, e in prossimità del grande ometto che abbiamo incontrato la mattina, si riprendono completamente la scena, al punto di sembrare in autunno. Qui decidiamo di continuare dritto verso il Rio d’Ovarda; in breve tempo ci ritroviamo a guadarlo e dopo pochi passi ritorniamo sulla strada carrozzabile.
Sulla sinistra, il pianoro in prossimità del bivio per il percorso orario/antiorario verso i laghi; sulla destra il Rio d'Ovarda alla fine del sentiero di ritorno dagli omonimi laghi.
Da qui scendiamo verso la chiesa di San Bartolomeo sempre seguendo la carrozzabile, che nonostante sia più lunga, è decisamente più rilassante. Qui è facile incontrare numerose mandrie di bovini liberi di pascolare nei verdi prati del Vallone di Ovarda. Lentamente scendiamo al parcheggio, volgendo lo sguardo ancora una volta ai monti che ci hanno accompagnato durante tutta la giornata.

Mandrie di bovini al pascolo, fiori di campo e alcune delle numerose casette che si possono trovare lungo la carrozzabile del Vallone di Ovarda.
Complessivamente l'escursione risulta abbastanza lunga, e presenta alcuni tratti esposti, che possono essere evitati percorrendo il sentiero in verso orario. Se il tempo fosse clemente e si avesse voglia di camminare, varrebbe sicuramente la pena completare l’intero anello a forma di 8 toccando tutti i 7 laghi di Ovarda. Sotto trovate la traccia GPX dell’escursione, e il sentiero in 3D. Qui è possibile visitare la galleria con altre foto della gita odierna.
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